Il consiglio comunale approva una mozione e il sindaco si rivolge a parlamento e governo.
Anche Pavia potrebbe entrare nel novero dei comuni che trascriveranno i matrimoni egualitari celebrati all’estero.
A renderlo noto è il consigliere del Movimento 5 Stelle Giuseppe Polizzi, primo firmatario della mozione approvata dal consiglio comunale. A favore hanno votato, oltre ai consiglieri grillini, anche il Pd, e la lista civica Depaoli, mentre si sono espressi contro la Lega Nord, Ncd, Forza Italia e la Lista Civica Cattaneo.
Gli eventi delle ultime ore, però, rischiano di indebolire gli effetti dell’approvazione. Secondo il testo approvato, infatti, il sindaco dovrà rivolgersi al ministero, secondo quanto indicato dalla mozione, per sapere quale strumento debba adottare il Comune di Pavia in caso richiesta di trascrizione di matrimonio tra persone dello stesso sesso giunga presso i suoi uffici.Alfano, però, su questa possibilità si è già espresso in senso contrario , rispondendo ad una interrogazione presentata alla camera.
La mozione fa anche riferimento alla sentenza di Grosseto in base alla quale, si auspica che “il Sindaco, o un suo delegato, nella qualità di Ufficiale di Stato Civile, possa trascrivere gli atti di matrimonio celebrati all’estero tra persone dello stesso sesso residenti a Pavia”. Ma è di questi giorni la notizia che la corte d’Appello di Firenze ha annullato, per un vizio procedurale, proprio la pronuncia dei giudici maremmani, azzerando tutto.
La mozione, infine, “chiede che il Parlamento risponda all’invito rivoltogli ormai 4 anni fa dalla Corte Costituzionale approvando subito una disciplina di carattere generale, finalizzata a regolare diritti e doveri delle coppie di persone dello stesso sesso e delle famiglie omogenitoriali, riconoscendo un diritto fondamentale”.
Il comune di Pavia aveva già approvato lo scorso 29 luglio il registro delle unioni civili e si è impegnato, sempre su pungolo del M5S a promuovere attività contro l’omotransfobia.
Questa nuova mozione, che pure avrebbe potuto portare ad un ulteriore passo avanti nella direzione dei diritti civili, potrebbe concludersi con un nulla di fatto.
“Dobbiamo riflettere ponendo al centro la persona. Con la sua affettività – ha dichiarato il sindaco Depaoli -. La persona, lo dico da amministratore, deve poter essere felice. Esiste una massima “non si può vivere in una società felice di persone infelici” che voglio qui ricordare. La mozione è condivisibile. Chiediamo al Parlamento di prendere una decisione sul riconoscimento delle coppie LGBT. Come mi devo comportare come ufficiale di Governo? Io, personalmente, come persona, non ho nulla in contrario sulla trascrizione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso. Come Sindaco chiederò e pretenderò una risposta al Ministero degli interni. Per questi motivi ritengo che la mozione sia condivisibile”.
30 settembre 2014
Fonte: Gay.it