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Risposta di Niccolò Angelini a Francesco Brendolise

L’affermazione di Francesco Brendolise che la cd. stepchild adoption aprirebbe alla pratica dell’utero in affitto è una bufala, come giustamente dice Cristina Niutta. La pratica dell’utero in affitto è vietata in Italia e non è in alcun modo riconducibile al disegno di legge sulle unioni civili in discussione in parlamento. Pare doveroso sottolineare che alla pratica del cd utero in affitto all’estero ricorrono per lo più le coppie eterosessuali. Resta da capire se “la parte consistente, seppur non maggioritaria, degli elettori democratici” vogliono essere dalla parte dei diritti o sono per l’apartheid giuridico di tanti uomini e donne che saranno sempre una minoranza della popolazione, ovvero la comunità LGBTI. Certa parte della politica, quella che vive di paure e di fantasmi, sta facendo un gioco crudele e perverso le cui vittime principali sono i minori, figli senza diritti che chiedono maggiori tutele da parte delle istituzioni: sono i figli delle coppie LGBTI che senza stepchild adoption continuerebbero, come ora, a non avere alcun riconoscimento del rapporto con il genitore non biologico, lo stesso genitore che ha condiviso un progetto di genitorialità, che ha voluto e cresciuto quel figlio di cui è incontrovertibilmente il genitore sociale. non si tratta solo di avere diritti come genitore, ma soprattutto di avere dei doveri nei confronti dei propri figli, il cui interesse preminente è quello di mantenere e vedere riconosciuto anche dal punto di vista giuridico il rapporto di genitorialità con la persona che li ha amati, cresciuti e che ha provveduto al loro benessere fin dalla nascita. Il riconoscimento giuridico della relazione anche nei confronti del genitore sociale assicura difatti al bambino i diritti di cura, di mantenimento, ereditari ed evita conseguenze drammatiche in caso di separazione o intervenuta incapacità o morte del genitore biologico, salvaguardando la continuità della responsabilità genitoriale nell’esclusivo interesse del minore.
Queste bambine e questi bambini esistono. Il Legislatore non può cancellarli, non può voltarsi dall’altra parte, ignorandone le esigenze di protezione.
La giurisprudenza italiana ed europea segnala come la scelta più ragionevole e giuridicamente corretta consista nel consentire ai giudici di valutare caso per caso se l’adozione da parte del partner assicuri la migliore protezione dell’interesse superiore dei figli di genitori omosessuali. La giurisprudenza di merito ha già individuato diverse modalità di tutela, secondo la disciplina vigente, consentendo l’adozione ex art. 44 lettera D, Legge adozioni (“adozione in casi particolari) e, in alcuni casi, la trascrizione di atti esteri.
Tutti i Paesi con civiltà giuridica a noi affine si sono dotati di strumenti efficaci per la tutela dei figli di genitori omosessuali: la stepchild adoption, in forma analoga a quella prefigurata nel ddl in discussione, è prevista da anni nella legge tedesca; alcuni dei maggiori paesi europei (Regno unito, Francia, Spagna) già ammettono l’adozione piena e legittimante. il ddl sulle unioni civili è il primo passo per dare tutele a chi da anni è costretto a vivere nel vuoto normativo italiano, per assicurare diritti e doveri all’interno delle coppie omosessuali e per garantire la responsabilità genitoriale del genitore non biologico nei confronti dei propri figli. Brendolise, il PD e la politica tutta deve decidere da che parte stare per arrivare a una legge che non sia un compromesso al ribasso ma la migliore possibile.

Niccolò Angelini
presidente Arcigay Pavia “Coming-aut”

brendolise

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