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Giù le mani dai progetti contro il bullismo nelle scuole

“Non sanno di che cosa parlano, ma contribuiscono ad alimentare il fenomeno del bullismo scolastico e mettono a rischio un progetto educativo di grande valore, nonché la sicurezza delle persone che ci lavorano, anche giovani volontar* delle diverse associazioni pavesi”, così Davide Podavini Presidente di Coming aut Pavia che spiega: “Far bene per star bene è un progetto didattico dello Sportello Antidiscriminazioni, costruito dall’elaborazione dal basso, dalle esperienze di realtà sociali del territorio, dal confronto tra di esse, ed esprime, quale immenso valore didattico, l’intersezionalità delle tematiche proposte. Se qualcuno vuole tagliare il progetto a pezzi, e gettarne via alcuni in modo arbitrario, deve sapere che così mette a rischio tutto, privando gli alunni e le alunne delle scuole, di affrontare temi quali l’abilismo, la violenza di genere, il razzismo, l’omolesbobitransfobia. E di affrontarli dentro percorsi profondi di elaborazione e conoscenza, confrontandosi con chi, questi fenomeni d’odio, li vive sulla propria pelle e integrando i diversi saperi nella costruzione di un punto di vista basato sul rispetto, sull’inclusione, sul pluralismo educativo e sulla conoscenza. Parlare di questa opportunità formativa dicendo “giù le mani dai bambini”, esprime l’abisso di superficialità e ignoranza su cui questa polemica è stata costruita, e ne svela la strumentalità”.

Per Coming Aut Pavia, “Non conoscono, Cattaneo, Centinaio, Chiesa il report del MIUR sul bullismo scolastico? Hanno letto il monitoraggio 2020/21? Sono dati allarmanti, che descrivono un paesaggio di sofferenza quotidiana dentro le nostre scuole, e ad essere ancora più esposte sono le persone portatrici di caratteristiche di minoranza, in particolare alunn* con disabilità, di origine straniera ed LGTBI+. In calce si riportano i risultati più significativi del monitoraggio 2020/21 – piattaforma Elisa. Li invito a leggere il report e a seguire le nostre lezioni contro il bullismo, dato che sono i primi a praticare la prevaricazione e il linguaggio d’odio.
Le loro dichiarazioni attaccano e offendono, basandosi su tesi totalmente false, il lavoro, la reputazione professionale e personale, di professionisti, docenti, psicologi, avvocati, di volontar* di tante associazioni del territorio, persone LGBT+, persone con disabilità, persone immigrate, donne che lottano ogni giorno contro la violenza di genere; le loro dichiarazioni di uomini e donne che ricoprono incarichi pubblici, offendono e disprezzano tante persone che lavorano, e lo fanno in silenzio, in modo serio, profondo, appassionato, che conoscono le meccaniche della discriminazione e del bullismo e vogliono contrastarle davvero. Giù le mani lo diciamo noi a loro, giù le mani dai progetti che da anni contrastano il bullismo scolastico.
Non è la prima volta che ci troviamo ad essere il bersaglio di accuse false e deliranti rispetto ai percorsi didattici. Abbiamo proposto lezioni aperte alla cittadinanza, abbiamo prodotto video, disponibili online, sui modelli di lezione, abbiamo letto in piazza le “famigerate” e bellissime fiabe sull’inclusione. Chiunque ha potuto informarsi, conoscere. In questi anni poi il confronto con le classi, con le docenti e i docenti, con i genitori, ha arricchito e migliorato l’offerta didattica. E ci troviamo a subire, ancora una volta, queste falsità, che ci espongono all’odio, perché ci rappresentano come un allarme sociale. Giù lo diciamo noi a loro, giù le mani dalle persone lesbiche, gay, bisessuali, trans+.
Coming-Aut, insieme a molte altre associazioni dello Sportello Antidiscriminazioni (UILDM, Liberamente, Anffas, LEDHA, Babele, Comitato Pavia Asti Senegal), ha chiesto al sindaco Fabrizio Fracassi – che detiene attualmente la delega alle pari opportunità, rimessa dall’assessora Longo – di convocare urgentemente il Tavolo Tecnico dello Sportello. Prioritario è difendere il nostro lavoro e i valori sui quali è stato costruito, e salvaguardare l’operatività del progetto”.

Risultati Monitoraggio a.s. 2020-2021 (piattaforma ELISA)

Il Monitoraggio di Piattaforma ELISA ha l’obiettivo di valutare la presenza e l’andamento dei fenomeni del bullismo e cyberbullismo nelle scuole del territorio italiano.
Una lettura più articolata di risultati raccolti nell’anno scolastico 2020-2021 sarà possibile dal confronto di questa baseline con i dati che verranno raccolti annualmente. Questi confronti permetteranno di cogliere i cambiamenti, e quindi l’impatto, delle misure messe in atto dalle scuole e delle più generali politiche attuate a livello ministeriale.
L’attività di monitoraggio ha previsto due momenti: nella prima fase, sono stati coinvolti le studentesse e gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado; nella seconda fase, sono stati coinvolti i docenti delle scuole primarie e secondarie del territorio italiano. Tale azione ha permesso di restituire una fotografia dei fenomeni a livello nazionale secondo due prospettive differenti.
La prevalenza dei fenomeni
Gli episodi di prepotenza tra pari sono un fenomeno che coinvolge ancora un numero considerevole di studenti e studentesse, soprattutto nelle modalità faccia a faccia.
BULLISMO
In relazione ai due-tre mesi precedenti alla rilevazione, il 22,3% degli studenti e studentesse delle scuole secondarie di secondo grado è stato vittima di bullismo da parte dei pari (19,4% in modo occasionale e 2,9% in modo sistematico); il 18,2% ha preso parte attivamente a episodi di bullismo verso un compagno o una compagna (16,6% in modo occasionale e 1,6% in modo sistematico).
CYBERBULLISMO
In relazione ai due-tre mesi precedenti alla rilevazione, l’8,4% di studenti e studentesse ha subito episodi di cyberbullismo (7,4% in modo occasionale e 1% in modo sistematico); il 7% ha preso parte attivamente a episodi di cyberbullismo (6,1% in modo occasionale e 0,9% in modo sistematico).
Risulta necessario tenere in considerazione che una parte di questi fenomeni non emerge, restando all’oscuro della consapevolezza della scuola e dei docenti.  Dai risultati  riportati in tabella, sembra infatti che i docenti abbiano una percezione più bassa rispetto agli studenti e alle studentesse sulla presenza di bullismo e cyberbullismo a scuola.

BULLISMO BASATO SUL PREGIUDIZIO
È presente una percentuale non trascurabile di studenti e studentesse che subisce atti di bullismo basato sul pregiudizio: il 5,4% risulta aver subito prepotenze per una propria disabilità (4,2% occasionale e 1,2% sistematico), il 6,4% risulta aver subito prepotenze di tipo omofobico (5% occasionale e 1,4% sistematico) mentre il 7% risulta aver subito prepotenze a causa del proprio background etnico (5,5% occasionale e 1,5% sistematico).
Un’altra percentuale di studenti e studentesse dichiara di agire prepotenze basate su pregiudizio: il 3,6% dichiara di aver preso di mira qualcuno per una sua disabilità (2,8% in modo occasionale e 0,8% in modo sistematico), il 4,7% riporta di aver agito comportamenti di bullismo omofobico (3,3% in modo occasionale e 1,4% in modo sistematico), mentre il 5,2% riporta di aver preso di mira qualcuno per la sua etnia/origine (4,1% in modo occasionale e 1,1% in modo sistematico).

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