Davide Podavini riconfermato presidente dell’associazione; nella squadra del Direttivo, attivist* storic* al fianco di nomi nuovi e nuovi esperienze.
Pavia, 30 settembre 2022. Ieri, presso il Caffé Teatro, nell’ambito della storica serata LGBTI+ di Pavia, si è celebrato il VII Congresso territoriale di Coming-Aut, l’associazione che da 17 anni si batte per i diritti e l’autodeterminazione delle persone LGBTI+ sul territorio pavese.
L’assemblea dei soci e delle socie ha approvato la mozione “Tornare fuori”: una riflessione partita dall’esperienza pandemica e dalle sue conseguenze drammatiche su tante persone che, nel quadro della crisi economica e sociale, hanno vissuto ancora più violentemente il margine e l’esclusione. Tante le prospettive per il futuro, dal consolidamento del Centro Antidiscriminazioni alle nuove sfide di inclusione legate alle neurodiversità, all’attivazione di nuovi spazi di socialità e di condivisione solidale, alla tutela delle persone che vivono esperienze di marginalizzazione e invisibilizzazione, come le persone anziane LGBTI+, le/i sex worker, le persone che vivono con HIV, i migranti LGBTI+, le vittime, anche giovani e giovanissime, dell’odio omolesbobitransfobico.
Davide Podavini è stato riconfermato presidente, insieme a un direttivo che include i nomi storici dell’attivismo LGBTI+ pavese al fianco di nuovi ingressi. Alla vicepresidenza, confermata Cecilia Bettini, responsabile delle questioni trans. Nella squadra Niccolò Angelini, referente dei percorsi didattici delle scuole e delle politiche sulla salute; Barbara Bassani, che si occupa dei territori della provincia, dei servizi di Auto-Mutuo-Aiuto e del Gruppo Genitori; Michela Pompei alle politiche universitarie e all’inclusione delle neurodiversità. I nuovi ingressi: Iacopo Babusci (socializzazione), Diego Domìnguez Vreuls (Gruppo VivoPositivo, dedicato alle persone che vivono con HIV), Yuri Ferrandi (socialità e promozione delle attività) e Facundo Sivila (migranti e student* internazionali).
Podavini spiega: “Gli ultimi tre anni sono stati un tempo di lavoro comunitario ad altissima intensità: il periodo pandemico è stato ricchissimo di attività, che hanno risposto alle tante e diverse esigenze, alcune drammatiche, della comunità LGBTI+; non avevamo un luogo per realizzare servizi e sportelli, né uno spazio per la vita comunitaria, la condivisione e l’elaborazione. Proprio mentre venivano attuate le misure di isolamento e gli spazi venivano chiusi, abbiamo aperto la nuova bellissima sede di Corso Garibaldi, che poi, con la vittoria del bando UNAR, è diventata anche Centro Antidiscriminazioni. Siamo partit* da queste esperienze per elaborare collettivamente la visione del futuro che vogliamo costruire”.
“Il nuovo direttivo”, aggiunge il Presidente di Coming-Aut, “è un squadra forte, che vive delle esperienze e del personale politico di ciascun attivista: ci sono persone lesbiche, gay, bisessuali e trans+, ci sono persone immigrate da luoghi lontanissimi, ci sono persone che vivono con HIV. Un pezzo eterogeneo di società, che si tiene unito grazie alla continua riflessione ed elaborazione, e alla lotta comune contro l’odio omolesbobitransfobico, che ci riguarda todes, contro lo stigma e l’indifferenza”.
“Saranno tre anni complessi ed entusiasmanti. Difficili, perché il contesto politico generale e la crisi sociale ed economica squadernano davanti a noi problematiche durissime da affrontare. Consapevoli di questo, abbiamo presentato una mozione congressuale che non si limita al pur intenso lavoro di consolidamento dell’esistente, ma rilancia, espande e guarda a sfide nuove. Ringrazio le socie e i soci di Coming-Aut per la rinnovata fiducia, il lavoro continua con ancora più determinazione e fame di diritti e di eguaglianza, noi ci siamo”, conclude Podavini.