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CS. Due anni di TODES!

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Due anni di TODES!

Pavia. Sabato 24 febbraio, presso la sede di Coming-Aut, in corso Garibaldi 20/N, gli enti partner del progetto TODES! (Coming-Aut – ente capofila – Comune di Pavia, Finis Terrae, i Centri antiviolenza Liberamente, CHIARA e KORE, Fondazione Le Vele) hanno illustrato alla cittadinanza e alla stampa i risultati di due anni di lavoro che hanno istituito e consolidato il Centro contro le discriminazioni e la violenza di stampo omolesbobitransfobico di Pavia.

All’incontro, a cui hanno partecipato moltissime cittadine e cittadini, erano presenti, in rappresentanza di UNAR, la dott.ssa Agnese Canevari, e per il Comune di Pavia, l’assessora alle pari opportunità Mara Torti. L’incontro è stato coordinato da Cecilia Bettini, presidente di Coming-Aut.

Il progetto, destinatario dei fondi UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali – Presidenza del Consiglio dei ministri), ha preso avvio nel febbraio 2022 e ha concluso la fase sperimentale nel giugno 2023. Concluse le verifiche e approvata la rendicontazione, UNAR ha rinnovato la convenzione nel dicembre 2023.

La fase sperimentale (febbraio 2022 – giugno 2023): i dati

Il progetto, coordinato da Davide Podavini, ha previsto la realizzazione di quattro azioni principali:

1. Il servizio di prima accoglienza dell’utente presso il Centro di Pavia e presso gli sportelli decentrati di Vigevano e Voghera.

Gli accessi allo Sportello di prima accoglienza (responsabili Cecilia Bettini, Barbara Bassani) sono stati 302. Di queste 302 persone, 252 sono state indirizzate a uno o a più sportelli di presa in carico e hanno usufruito del servizio specifico, mentre 46 persone sono state indirizzate a servizi esterni.

2. La presa in carico.

Gli utenti che hanno avuto accesso agli sportelli di presa in carico sono stati 496.
In particolare, gli accessi hanno riguardato:

  • Sportello Psicologico, (responsabile Aldo Pontone): 18 utenti
  • Sportello Legale, asilo politico e protezione internazionale (responsabile Giuseppe Polizzi): 20 utenti
  • Sportello Trans (responsabile Cecilia Bettini, consulenza endocrinologica Stefania Bonadonna): 48 utenti
  • Sportello Migranti (responsabile Facundo Sivila): 13 utenti
  • Sportello Salute (responsabile Niccolò Angelini): 222 utenti
  • Sportello Genitori (responsabile Barbara Bassani): 13 utenti
  • Gruppi auto-mutuo-aiuto (responsabili Barbara Bassani, Cecilia Bettini, con la supervisione di Cristina Vacchini): 46 utenti
  • Sportello VivoPositivo (responsabile Diego Dominguez Vreuls): 22 utenti
  • Consulenza e orientamento lavorativo (responsabile Fondazione Le Vele): 24 utenti

A questi dati sull’utenza che ha usufruito dei servizi di presa in carico, va aggiunto il dato sull’inserimento e la partecipazione all’interno dei Gruppi alla pari (Plurali Femminili, Scuola, Migranti, Cultura, Trans, Lavori di mano, Salute): 521 presenze.

3. Formazione e comunicazione.

  • Percorsi formativi (responsabile Giuseppe Polizzi):
    Formazione reciproca interna che ha coinvolto gli enti partner (Coming-Aut, i Centri antiviolenza, Finis Terrae).
    8 incontri per un totale di 18 ore; n. partecipanti: 20;
    Formazione per gli enti della Rete territoriale “Diritti e tutele delle persone LGBTI+”
    6 incontri per un totale di 24 ore; n. partecipanti: 232.
  • Moduli didattici per le scuole (responsabile Niccolò Angelini):
    15 incontri per un totale di 45 ore; n. alunn* coinvolt*: 453; n. docenti coinvolt*: 26.

QUADRO SINTETICO DEI BENEFICIARI


4. Attivazione Rete territoriale per il contrasto all’omolesbobitransfobia

Il Protocollo d’Intesa è stato firmato in data 5 maggio 2023 da 27 Enti e Istituzioni:

  • Comune di Pavia
  • Coming-Aut LGBTI+ Community Center APS
  • Provincia di Pavia
  • Agenzia Tutela della Salute di Pavia
  • Azienda Socio Sanitaria Territoriale (ASST) Pavia
  • Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo
  • Istituti Clinici Scientifici Maugeri SpA Società Benefit – IRCCS
  • Istituti Clinici di Pavia e Vigevano SpA
  • Università degli Studi di Pavia
  • Comune di Siziano – Ente Capofila Ambito Territoriale dell’Alto e Basso Pavese
  • Ambito Territoriale di Broni e Casteggio
  • Consorzio Sociale Pavese
  • Ambito Distrettuale della Lomellina – Ente Capofila Comune di Vigevano
  • Piano di Zona Ambito Territoriale Voghera e Comunità Montana Oltrepò Pavese
  • Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Pavia
  • Ordine degli Avvocati di Pavia
  • Ordine degli Assistenti Sociali della Regione Lombardia
  • Ordine degli Psicologi della Lombardia
  • CGIL Pavia
  • UST CISL Pavia-Lodi
  • UIL Pavia
  • C.U.B. Sanità Italiana Pavia e Provincia
  • Cooperativa sociale LiberaMente – Percorsi di donne contro la violenza Onlus
  • C.H.I.A.R.A. ODV
  • Cooperativa sociale Kore Onlus
  • Finis Terrae Società Cooperativa Sociale Onlus
  • Fondazione Le Vele ETS

Cecilia Bettini, presidente di Coming-Aut, dichiara: “I risultati della fase sperimentale del progetto ci restituiscono un dato fondamentale, e cioè che le azioni di supporto alla comunità LGBTI+ sono essenziali e necessarie, perchè il fenomeno dell’omobilesbotransfobia è ancora drammaticamente presente sul nostro territorio. Due anni fa, quando è iniziata questa nuova sfida, non sapevamo esattamente quale sarebbe stata la risposta da parte del territorio. Oggi abbiamo un quadro molto più chiaro dei bisogni della popolazione LGBTI+ pavese e non solo, che negli scorsi mesi ha potuto usufruire dei servizi erogati dal Centro. Oggi la comunità LGBTI+ pavese sa che esiste un punto di riferimento solido, dove poter essere se stess*. Gli sportelli di prima accoglienza in particolare, a Pavia e nella provincia, sono stati in grado di intercettare tantissime persone, anche dalle zone più periferiche del territorio, garantendo loro uno spazio di ascolto e di riservatezza. Un risultato importante, perché molto spesso è proprio nelle aree più lontane dalle grandi città che le persone LGBTI+ faticano ad emergere e a vivere liberamente. Non da ultimo, oggi esiste una Rete territoriale a contrasto degli episodi di discriminazione e violenza omobilesbotransfobica, formata da 27 enti ed istituzioni: questo significherà maggiori tutele per la comunità LGBTI+ in diversi ambiti, da quello socio-sanitario a quello lavorativo a quello culturale.
Ringrazio gli enti partner che hanno da subito creduto fortemente nel valore del progetto e con cui abbiamo potuto attuare un profondo scambio di conoscenze e competenze. Questa disseminazione reciproca di esperienze ha garantito stabilità al progetto che a dicembre 2023 è stato riconvenzionato da UNAR. Fra le azioni della progettualità rinnovata, l’apertura di un nuovo sportello di prima accoglienza a Landriano e l’attivazione di uno sportello mobile dedicato alla popolazione trans sex worker. Il lavoro verso la piena inclusione di todes continua.”

Davide Podavini, coordinatore del progetto, dichiara: “In questi mesi, il Centro ha accolto diverse persone che hanno subito aggressioni omolesbobitransfobiche nelle strade della nostra città. Casi che sono rimbalzati sulle cronache nazionali. Ricordo, tra le altre, la feroce aggressione transfobica subita dalla nostra volontaria Noemi. Il Centro stesso, questo spazio meraviglioso, è stato attaccato, le finestre fracassate nella notte. Ma oggi, presentando questi dati, dobbiamo prendere coscienza che l’omolesbobitramsfobia, nella stragrande maggioranza dei casi, agisce dentro le case, a scuola, sul posto di lavoro, nei personali contesti di vita. E sui giornali non se ne parla. Dietro i dati presentati oggi, dietro ogni numero, c’è la vita di una persona che è arrivata qui portando con sé una storia, un problema, un’esperienza di discriminazione o violenza e che ha trovato in questo spazio la possibilità dell’ascolto, della condivisione, della soluzione. Molte di queste persone erano confinate nella solitudine, nel margine in cui ti spinge l’omolesbobitransfobia.
Ma il progetto TODES! non ha costruito soltanto servizi, è stato capace di creare percorsi formativi innovativi, mai visti, sul nostro territorio. Tra questi, mi sta particolarmente a cuore l’esperienza costruita con i Centri antiviolenza, un’esperienza di contaminazione profonda e di analisi serrata, che ci ha mostrato quanto sia fragile, anche oggi e anche qui, la garanzia dei diritti umani per tutte, tutti e todes, e quante strade dobbiamo ancora aprire, con fantasia ed entusiasmo, per cambiare il mondo.”

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