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PAVIA PRIDE 2017: LE AMBASCIATE DI CANADA, SPAGNA E STATI UNITI OFFRONO IL LORO PATROCINIO

PageLines- paviapride.pngA pochi giorni dall’annuncio della data del Pavia Pride 2017 – sarà il prossimo 10 giugno -, già sono arrivati ad Arcigay Pavia Coming-Aut i primi patrocini: le ambasciate del Canada, della Spagna e degli Stati Uniti hanno inviato la loro adesione, augurando il massimo successo della manifestazione e proponendosi come partner di Arcigay Pavia per l’organizzazione e la promozione di alcuni eventi della Pride Week, il calendario di incontri, proiezioni, testimonianze e performances che colorerà Pavia e provincia nella settimana precedente il Pride.
«La nostra Associazione ha accolto con entusiasmo i patrocini che Canada, Spagna e Stati Uniti hanno deciso di offrire al Pavia Pride 2017 – dichiara Niccolò Angelini, presidente di Arcigay Pavia Coming-Aut – e siamo particolarmente felici di poter dire ai numerosi cittadini spagnoli e nordamericani, che sono stati volontari e simpatizzanti della nostra associazione, che i loro Paesi di provenienza, il prossimo 10 giugno, saranno con noi in piazza! Il Pavia Pride è ormai uno dei momenti importanti della vita civile e politica della città, un evento che, anno dopo anno, sta diventando un appuntamento atteso e partecipato, non soltanto dalla comunità LGBTI e non soltanto dai cittadini pavesi: per questo, in attesa del patrocinio del Comune di Pavia, abbiamo chiesto all’amministrazione comunale di dedicare alla città l’illuminazione, coi colori arcobaleno, di uno dei monumenti di Pavia; un simbolo forte per rappresentare l’inclusività e l’eguaglianza di ogni cittadina e di ogni cittadino».
Continua Angelini: «Questi patrocini dimostrano che c’è una parte della comunità internazionale che vuole promuovere e affermare la piena eguaglianza di diritti per le persone LGBTI, e non è un caso che Canada, Spagna e USA abbiano una legislazione che contempla, ad esempio, il matrimonio egualitario. Sarebbe ora che anche l’Italia entrasse a far parte di questo gruppo virtuoso, e che vi entrasse a testa alta e dalla porta principale, e non, come accade ora, esitando sulla porta di servizio».

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