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IL VICE SINDACO DI VIGEVANO RIFIUTA DI CELEBRARE LE UNIONI CIVILI

Pavia, 12 maggio 2016

thumbAll’indomani dell’approvazione della legge sulle unioni civili, il vicesindaco di Vigevano Andrea Ceffa ha fatto sapere che non rispetterà la legge e non celebrerà alcun matrimonio gay. Non stupisce che anche nel pavese c’è chi ha voluto manifestare al capo leghista la propria cieca fedeltà, non appena il segretario della Lega Nord Matteo Salvini ha invitato gli amministratori del suo partito a disobbedire alla nuova legge sulle unioni civili.
<<Siamo pronti a denunciare nelle sedi competenti il rifiuto a celebrare unioni civili di chi ricopre la carica di ufficiale di stato civile. Ai leghisti non piacerà, ma siamo ancora in uno stato di diritto>> dichiara Niccolò Angelini, Presidente di Arcigay Pavia “Coming-Aut”.
<<I leghisti, gli stessi che ci hanno abituato ai matrimoni celtici, ai riti battesimali con l’acqua del dio Po, alle barbare mascherate di montagna con lance, elmi e celodurismo, oggi si permettono di dichiarare che non rispetteranno la legge>> commenta Niccolò Angelini <<il signor Ceffa dovrebbe sapere che non può rifiutarsi, nella sua veste di ufficiale di stato civile, di celebrare le unioni civili e che non esiste alcuna libertà di coscienza. Se non lo sa, farebbe bene a lasciare la carica che ricopre e farsi per un bel ripasso di diritto costituzionale. Bisognerà poi che Ceffa spieghi chi abiterà la padania libera che si ostinano a immaginare, perché a forza di escludere pezzi di società, i veri padani rimarranno in tre o quattro: Asterix e Obelix (ovvero due migranti in odore di relazione omoerotica), Salvini, Ceffa stesso e forse anche Borghezio. Sarà questo il paradiso padano della famiglia “naturale”? Anziché promettere azioni illegali, Ceffa venga a farsi un giro al Pavia Pride dell’11 giugno, così potrà aggiornare la sua retrograda idea di famiglia.>>
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