Pavia, 12 maggio 2016

<<Siamo pronti a denunciare nelle sedi competenti il rifiuto a celebrare unioni civili di chi ricopre la carica di ufficiale di stato civile. Ai leghisti non piacerà, ma siamo ancora in uno stato di diritto>> dichiara Niccolò Angelini, Presidente di Arcigay Pavia “Coming-Aut”.
<<I leghisti, gli stessi che ci hanno abituato ai matrimoni celtici, ai riti battesimali con l’acqua del dio Po, alle barbare mascherate di montagna con lance, elmi e celodurismo, oggi si permettono di dichiarare che non rispetteranno la legge>> commenta Niccolò Angelini <<il signor Ceffa dovrebbe sapere che non può rifiutarsi, nella sua veste di ufficiale di stato civile, di celebrare le unioni civili e che non esiste alcuna libertà di coscienza. Se non lo sa, farebbe bene a lasciare la carica che ricopre e farsi per un bel ripasso di diritto costituzionale. Bisognerà poi che Ceffa spieghi chi abiterà la padania libera che si ostinano a immaginare, perché a forza di escludere pezzi di società, i veri padani rimarranno in tre o quattro: Asterix e Obelix (ovvero due migranti in odore di relazione omoerotica), Salvini, Ceffa stesso e forse anche Borghezio. Sarà questo il paradiso padano della famiglia “naturale”? Anziché promettere azioni illegali, Ceffa venga a farsi un giro al Pavia Pride dell’11 giugno, così potrà aggiornare la sua retrograda idea di famiglia.>>