Menu Chiudi

Il caso Borromeo va al Senato della Repubblica

Questa mattina la senatrice 5 stelle Montevecchi ha condannato le parole d’odio omofobico (e non solo) che Daniele Borromeo ha reiterato qualche giorno fa e che avevano portato Arcigay Pavia e Universigay a scrivere una lettera aperta direttamente al Rettore (siccome il caso già era stato segnalato a gennaio 2013 e nulla era stato fatto).

Qui di seguito l’intervento di oggi al Senato della Repubblica, sbobinato da Manuel Vitali che ringraziamo tanto 🙂

“Ancora una volta siamo costretti a segnalarvi un atto discriminatorio gravissimo perché recidivo e ancor più insopportabile perché accaduto in un luogo deputato alla cultura e all’istruzione ovvero all’università. Ci riferiamo alle dichiarazioni omofobe e razziste di Daniele Borromeo componente del Consiglio di Dipartimento di Scienze Economiche Aziendali dell’università di Pavia che sostiene: “L’omosessualità è come la mafia: non esiste” e aggiunge: “Se passassero leggi contro l’omofobia si creerebbe un precedente pericoloso, poi vorrebbero essere difese anche le donne per esempio, e magari anche le persone extracomunitarie o gli ebrei, per non parlare delle persone diversamente abili.” Ora colleghi senatori comprenderete che queste inaccettabili affermazioni non possono essere derubricate semplicemente come provocazione, esse rappresentano un vero insulto alla dignità umana e sono vergognose per una società che si definisce civile. Ciò che ancor più ci preoccupa è il pericolo che tali affermazioni trovino terreno fertile in una comunità che ha visto il progressivo smantellamento degli apparati scolastici e formativi per l’insegnamento e la diffusione della cultura generando il diffondersi di ignoranza e pregiudizi, mali da cui le leggi da sole non basteranno a salvarci. Senza cultura non saremo mai un popolo civile capace e degno di evolversi e realizzarsi. Tollerando queste inaudite esternazioni e mille altre che ogni giorno ispirano e diffondono violenze, lasceremo il paese rovinare nella barbarie di una subcultura maschilista, razzista, omofoba e femminicida. Pertanto il Movimento 5 Stelle auspica che il nuovo Governo metta la sordina al triste mantra “Con la cultura non si mangia” e che ponga tra le sue priorità l’istruzione e la cultura, ricordandosi sempre che di ignoranza si muore.”

Clicca qui per il video dell’intervento

 

Condividi questo articolo: