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Unioni di fatto, Bressana rompe il muro

Ok al registro in Comune, esulta l’ArciGay. Il sindaco Torretta: «Piccolo segnale al Parlamento perchè fissi regole chiare»

BRESSANA. Il Comune di Bressana apre una nuova frontiera in Oltrepo, istituendo il Registro delle «Unioni di fatto e delle convivenze», esteso, spiega il sindaco pd Maria Teresa Torretta, «sia alle coppie etero che a quelle formate da due persone dello stesso sesso. Era un impegno previsto dal programma elettorale, ho deciso di attuarlo come passo verso lo sportello dei diritti Arcobaleno e grazie alla collaborazione con Arcigay. Mi ha fatto piacere che il personale comunale abbia accolto la novità senza problemi». Qualche mugugno, invece, nel consiglio di martedì sera, quando il provvedimento è stato approvato non in modo unanime, ma con 9 voti favorevoli e l’astensione di tre esponenti della minoranza. «Una posizione – spiega Filippo Droschi – frutto non di pregiudizi legati a sessualità o alla tutela della famiglia tradizionale, ma perchè la decisione è stata presa nel momento sbagliato, con l’attuale incertezza legislativa, e malgrado aspetti da correggere». Per Droschi, sarebbe stato opportuno introdurre correttivi per consentire alle coppie di fatto di usufruire di agevolazioni fiscali; inoltre non ha convinto l’introduzione del vincolo per cui è impossibile iscriversi due volte nello stesso anno. Ma gli effetti giuridici non figurano tra le motivazioni-chiave dell’iniziativa di Torretta. «La valenza è soprattutto politica – precisa – un segnale al governo e al Parlamento perchè legiferino in materia di unioni civili adeguando il nostro Paese alle nazioni avanzate».

Esulta, intanto, Arcigay Pavia. «Apprendiamo con favore ed entusiasmo la notizia che anche Bressana istituisce il registro anagrafico delle coppie di fatto – ha postato sulla pagina facebook dell’associazione il presidente Niccolò Angelini – Un’altra città della nostra provincia si inserisce nella lista delle amministrazioni locali al passo con i tempi e vicine a tutti i cittadini, dando visibilità e riconoscimento al loro amore senza discriminazioni». Per Silvia Grossi, responsabile del Forum diritti del Pd lombardo, «l’adozione del registro delle unioni civili da parte dei Comuni è un passo importante verso la conquista dei diritti delle coppie di fatto, etero o gay. In questo momento di accesa discussione sul tema delle coppie omosessuali, in particolare, consideriamo la sensibilità di Bressana anche come miglior risposta alla mozione avanzata da Ncd e purtroppo approvata nell’ultimo consiglio regionale di cancellare le trascrizioni delle nozze gay già effettuate. Discussione incivile che ha visto l’abbandono dell’aula da parte del Pd e delle altre forze di opposizione. Come Forum stiamo preparando un documento da sottoporre al Pirellone sul tema e attueremo campagne di sensibilizzazione».

 7 novembre 2014

Fonte: La Provincia Pavese

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