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«Pavia pride», 1.500 al corteo dei diritti

Striscioni e bandiere arcobaleno da piazzale Ghinaglia a piazza Vittoria: dal palco gli appelli contro tutte le discriminazioni.

PAVIA. Successo oltre le aspettative per la prima edizione del “Pavia Pride”, 1.500 persone hanno animato il coloratissimo corteo che ha invaso le vie del centro sabato pomeriggio. Partenza alle 15.30 a piazzale Ghinaglia, numerose le bandiere arcobaleno, i cartelli e le magliette che trasmettono un unico messaggio: «Lo stesso amore, gli stessi diritti». Gay e etero non importa, coppie mano nella mano, ragazzi giovani e oltre sessantenni. Professionisti, studenti, lavoratori, politici, associazioni.

Partenza alle 15.30 a piazzale Ghinaglia, numerose le bandiere arcobaleno, i cartelli e le magliette che trasmettono un unico messaggio: «Lo stesso amore, gli stessi diritti». Gay e etero non importa, coppie mano nella mano, ragazzi giovani e oltre sessantenni. Professionisti, studenti, lavoratori, politici, associazioni.

Aprono la sfilata, davanti al carro di Arcigay, due ragazzi vestiti di nero e di rosa, mano nella mano. Alberto e Guido, 18 anni,lanciano una risposta, «No all’odio e alla violenza», al logo (un omino nero che pesta a sangue un omino rosa, accompagnato dalla scritta “Goodnight Gay Pride”) con cui Skinheads Pavia aveva annunciato una contro-manifestazione. Il corteo risale Strada Nuova, sui marciapiedi in tanti osservano, sorridono e fanno foto. In piazza Italia c’è tempo per un pensiero a Elena Madama, davanti al caffè Teatro (punto d’incontro della comunità gay pavese) si ricorda il fondatore del locale, Angelo Cappelletti, scomparso l’anno scorso.

In piazza per chiedere uguali diritti, compreso il matrimonio: «Vogliamo sposarci» raccontano Enzo Geroldi e Diego Ceraolo, insieme dal 1978. Al corteo aderiscono numerose sigle, la rete Antifascista sfila dietro a uno striscione che cita Sant’Agostino: «Ama e fa’ ciò che vuoi». Passando per corso Matteotti, corso Cairoli e corso Mazzini il lungo corteo raggiunge piazza Vittoria. Con questo evento si celebra anche il decennale dell’associazione Coming Out, fondata nel 2005 e dal 2010 federata con Arcigay. Tra i fondatori, dieci anni fa, c’era Giuseppe Polizzi (oggi consigliere M5S): «Quando un ragazzo scopre di essere gay ha paura di essere una minoranza senza diritti, in una comunità bella e unita come questa acquista forza. Per questo abbiamo fondato Coming Out» racconta dal palco. La piazza si commuove anche quando Carla Stracci, la drag queen vestita di fiori, ricorda Riccardo, un ragazzo pavese che non c’è più. Uno dei tanti che non ce l’ha ffatta ad affrontare bullismo, pregiudizi, il peso di essere qualcosa che non viene accettato.

Il Pavia Pride ha avuto il patrocinio di Comune e Provincia, in piazza sfilano gli assessori Galazzo, Cristiani, Moggi, Canale e il vicepresidente della Provincia Milena d’Imperio. «Vi ringrazio, oggi avete portato la bellezza del vostro amore e la voglia di essere cittadini a pieno titolo. E’ un vostro diritto, l’Irlanda con l’approvazione dei matrimoni gay ci mostra la strada » esorta Laura Canale (pari opportunità). Le fa eco Giacomo Galazzo (cultura): «Estendere dei diritti non toglie nulla a nessuno. I cittadini gay devono sentire l’amministrazione vicina». Mentre l’Arci raccoglie firme per la chiusura del circolo di destra “Il Pendolo”, Milena d’Imperio fa un appello: «Dobbiamo mettere i neofascisti con le spalle al muro. Basta con le discriminazioni». C’è spazio anche per la commozione quando Cesare Vitali, colonna della comunità lgbt pavese, ricorda il compagno di una vita Loris della Mariga, scomparso 4 mesi fa.

Riccardo Catenacci

7 giugno 2015

Fonte: La Provincia Pavese (al link alcuni slideshow con foto della manifestazione)

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