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Pavia: Giocanda, un’esperienza per il futuro

Bimbi_nPavia – Il 12 ottobre Arcigay e Universigay hanno partecipato a Giocanda, evento creato da una gruppo di associazioni attive nel territorio pavese che miravano con questa giornata a ridare simbolicamente alcuni spazi cittadini al gioco.

Quando gli organizzatori di Giocanda ci hanno chiesto di partecipare al loro evento, la prima domanda che noi volontari ci siamo messi è stata “cosa vogliamo proporre?” e dopo attente riflessioni e memori di esperienze maturate ad eventi precedenti, come la conferenza sull’omogenitorialità in università, abbiamo deciso di raccontare delle favole rivolgendoci maggiormente ai bambini che avrebbero partecipato alla manifestazione. Favole che per l’appunto parlassero della diversità delle famiglie ma anche della diversità dell’affettività.

Le nostre ricerche sul materiale più adeguato al nostro progetto ci hanno portati a scegliere tre libri: “Con Tango siamo in tre” di Justin Richarson, che è stata  la favola più richiesta dai bambini in quanto accompagnata da una piccola drammatizzazione della storia da parte di due dei nostri volontari, la storia racconta di Roy e Silo due pinguini che grazie all’aiuto di un lungimirante curatore del loro zoo sono riusciti a coronare il loro desiderio di paternità con l’arrivo di Tango il loro baby pinguino; “ Piccolo uovo” di Francesca Pardi il cui racconto si incentra sulla diversità delle tipologie di famiglie attraverso gli occhi del protagonista, un piccolo uovo; infine “Ci piacciamo” di Juanolo in cui si fa una panoramica su una varietà di coppie con l’intento di cambiare le opinioni-pregiudizi sugli stereotipi.

Il passo successivo dopo accertamenti logistici, è stato quello di armarci di buona volontà e tanto entusiasmo per presentarci sui gradoni del Duomo di Pavia, che per l’occasione abbiamo vestito con i colori della nostra bandiera arcobaleno. Dopo aver montato la nostra postazione eravamo pronti ad accogliere i bambini curiosi di ascoltare le nostre favole.
All’inizio eravamo un po’ scettici sulla riuscita del nostro “banchetto delle favole”, dopotutto ci presentavamo come associazioni per i diritti della comunità LGBT in una piccola città come Pavia, ma dopo poco tempo le paure e lo scetticismo sono spariti lasciando spazio ad un piacevole stupore nel vedere orde di bambini e genitori entusiasti dei nostri racconti. Alla fine della giornata i bambini non ne volevano sapere di andarsene, chiedendo a grande voce bis in continuazione.

Ci ha piacevolmente colpito, oltre all’entusiasmo dei partecipanti, il coinvolgimento dei bambini nei confronti delle storie. Ci aspettavamo ascoltatori passivi ed invece ci siamo trovati invasi  da un mare di domande piene di ingenuità tipica dei bambini ma per nulla prive di perspicacia, che ci hanno fatto capire che il nostro lavoro non si è limitato a delle letture, ma ha stimolato delle curiosità nelle loro piccole menti.
Tutto questo entusiasmo rende speciale la nostra partecipazione all’evento, perché siamo riusciti a trasmettere un messaggio di eguaglianza che può in un futuro tracciare importanti basi verso l’accettazione e il rispetto delle diversità.
Riteniamo che l’educazione di questi piccoli ascoltatori, cittadini del futuro, possa essere la svolta per cambiare le cose. Forse in un futuro non troppo lontano questi bambini si dimostreranno più aperti di vedute dei propri genitori.

In conclusione un piccolo aneddoto: nonostante i bambini si trovassero un po’ spaesati rispetto al fatto che i protagonisti della loro favola preferita fossero due pinguini maschi, alla domanda “secondo voi si voglio bene?” loro all’unanimità e senza dubitare un solo secondo rispondevano sempre “si!!! si voglio bene”. Forse dovremo imparare da questi bambini che non hanno dato importanza all’orientamento sessuale, ma hanno capito l’importanza e la verità dei sentimenti che legano le persone.

Alessandra Alvarez

 

FONTE: http://www.laltrapagina.it/

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