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Legge omofobia ferma la critica

PAVIA. Camionette di polizia, carabinieri e perquisizioni all’ingresso del collegio S. Caterina l’altra sera per il discusso convegno organizzato dall’Unione giuristi cattolici di Pavia sulla legge sull’omofobia. Si temevano contestazioni come a Casale Monferrato (Al) una settimana fa in occasione di un altro convegno dell’avvocato Mauro Ronco. Ma se a Casale le reazioni dei militanti per i diritti delle persone omosessuali, transessuali, queer e intersessuali presenti hanno interrotto l’incontro, a Pavia Arcigay Coming out ha scelto piuttosto di rendere pubblico quanto accadeva in sala con una diretta web. Ha fatto discutere la concessione del patrocinio di Comune e Provincia a un incontro organizzato dall’Ugc “Beato Contardo Ferrini” promotore dell’Alleanza eucaristica contro la legge sull’omofobia. A chiederne la revoca non solo l’Arcigay, ma anche due assessori e un consigliere della Provincia: Emanuela Marchiafava, Milena D’Imperio e Giacomo Galazzo. Ma il patrocinio è stato confermato e l’avvocato Ronco ha tenuto la sua relazione, introdotto dal presidente Ugc Marco Ferraresi. Aula quasi piena. Non solo avvocati: anche attivisti e simpatizzanti dell’Arcigay.

Ronco si è detto contrario a ogni discriminazione, ma ritiene che gli atti discriminatori siano «già puniti adeguatamente dalla legislazione attuale, come aggravante per atti abietti. Se si vuole punire di più è per il significato simbolico. E con le norme simboliche si vuole costruire la morale attraverso la legge, e rendere impossibile ogni critica a un modello di vita che non è quello previsto dalla nostra Costituzione». Famiglia tradizionale e “diritto naturale” sono stati richiamati più volte.

«Siamo venuti a un convegno giuridico – ha commentato il presidente dell’Arcigay Niccolò Angelini. – Ma il convegno non aveva niente di giuridico, come ha notato anche l’assessore Cristina Niutta: luoghi comuni e opinioni personali. Siamo da sempre contrari a qualsiasi forma di violenza verbale o fisica. Ma non sono certo gli omofobi a dover essere protetti. Quanto a Comune e Provincia, attendiamo il parere Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali».

Manuela Di Paola

 

FONTE: http://laprovinciapavese.gelocal.it/

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