«La tendenza omosessuale non è peccato, ma qualcosa di disordinato rispetto all’ordine della natura. Ci sono anche degli omosessuali cristiani che con fatica accettano questa condizione. Senza assecondare questo orientamento, di non dargli una stabilità sessuale». Queste le parole del vescovo di Pavia Corrado Sanguineti, nominato nel marzo del 2015, a un centinaio di adolscenti all’istituto pubblico L.Cremona. L’audio della conferenza, che si è tenuta lo scorso 7 marzo, è stato poi inviato all’Arcigay di Pavia che lo ha pubblicato sulla sua pagina Facebook. «Ho un amico che dice di essere omoosessuale e ha cominciato a vivere con un uomo. Gli ho sempre detto che è una scelta sua, non la condivido, non credo sarai felice. Non violentiamo la relatà». «Non soltanto il vescovo è entrato dentro una scuola pubblica per scagliare odio contro una minoranza – commenta Barbara Bessani, presidente dell’Arcigay -, ma l’ha fatto senza alcun contraddittorio, senza che ci fosse qualcuno che potesse proporre un altro messaggio, un messaggio di inclusione, di autodeterminazione, di amore».
Di Nadia Ferrigo
25/3/18
La Stampa
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