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Arcigay Pavia va al Liceo Copernico a parlare di omofobia

PAVIA. Non soltanto musica in cortile e simposi sulla storia del rock. Durante l’autogestione al liceo Copernico i ragazzi hanno affrontato anche temi importanti, di cui a scuola si parla raramente e spesso con difficoltà. Il presidente di Arcigay Pavia Giuseppe Polizzi e Simone Feder, psicologo della Casa del giovane, hanno tenuto due lezioni affollatissime. Parlando agli studenti di omofobia e di dipendenza dal gioco d’azzardo.

 

«A Pavia è il primo incontro di questo tipo che faccio – spiega Feder, che da anni si occupa di dipendenze –. Ho iniziato raccontando l’evoluzione legislativa del gioco d’azzardo, e di come siamo arrivati alla situazione in cui ci troviamo ora». E gli studenti del liceo scientifico pavese che hanno affollato l’aula di Fisica sono rimasti sconvolti nel sapere che nel 2012 gli italiani hanno buttato il macchinette e giochi online oltre 94 miliardi di euro. «Non è mai troppo presto per parlare di certi temi, anzi – ha detto lo psicologo della Casa del giovane – anche considerando che il 9% dei ragazzi a 11 anni dichiara di aver già giocato, spesso insieme ai genitori o per passatempo in casa».

 

Poi Feder ha letto la lettera che gli ha spedito Adriano, un bimbo di 10 anni che racconta com’è vivere con un papà dipendente dal gioco d’azzardo. «Mi ha scritto che continua a vedere nei bar le macchinette – dice Feder – e non capisce perché, se fanno così male al suo papà e ad altre persone, sono ancora lì e tanta gente le usa». Una testimonianza che ha colpito i ragazzi del Copernico è stata anche quella dei due ragazzi della Casa del giovane che hanno scritto l’inno antislot, una canzone rap presentata nei giorni scorsi

 

Intanto nell’aula di disegno Giuseppe Polizzi teneva un’altra lezione ai ragazzi del Copernico. Ieri infatti anche il presidente di Arcigay Pavia è stato invitato dai ragazzi all’autogestione del liceo. «Abbiamo parlato di omofobia e del bullismo inflitto a causa dell’orientamento sessuale – spiega Polizzi – partendo proprio dall’educazione al linguaggio, e invitando i ragazzi a non usare quelle parole che inquinano l’ambiente e anche la scuola». Alla lezione erano presenti una 40ina di studenti, tra cui anche una ragazzina 15 anni, lesbica dichiarata, che ha portato sua testimonianza. «I docenti e la dirigente sono stati molto disponibili con noi – sottolinea il presidente di Arcigay Pavia –. Abbiamo anche proposto di far partire per l’anno prossimo un ciclo di incontri su questi temi».

@GabrieleConta

 

fonte: La Provincia pavese

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