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Arcigay attacca il vescovo: «Usa parole omofobiche» – LA PROVINCIA PAVESE

Pavia, sotto accusa la risposta alla domanda posta da una studentessa dell’Ipsia durante un incontro a scuola: «La tendenza omosessuale è qualcosa di disordinato rispetto all’ordine della natura»

PAVIA. «Cosa pensa delle coppie omosessuali?». Una studentessa lo ha chiesto al vescovo di Pavia Corrado Sanguineti in un incontro all’Ipsia. «Non possono essere felici, alcuni cristiani decidono di non assecondare questo orientamento», ha risposto toccando anche i temi dell’eterologa e dei matrimoni. Arcigay attacca: «Diffonde odio».

image«La tendenza omosessuale è qualcosa di disordinato rispetto all’ordine della natura», ha detto il vescovo a una platea di studenti che hanno assistito all’incontro. E ha poi raccontato: «Un amico che dice di essere omosessuale ha deciso di convivere con un uomo. Io gli ho detto: io questa scelta non la condivido, non ti farà felice. Con questo tu rimani mio amico, ti stimo come prima. Ma non sarà quella la strada che ti farà felice. Tu sappi che ci sono anche omosessuali cristiani che magari con fatica accettano di dire: sono in questa condizione, non la voglio, accetto di non assecondare questo orientamento, di viverlo solo come un affetto, un’amicizia, non dargli una stabilità sessuale. È una fatica, certo, ma ci sono anche omosessuali cristiani che fanno delle scelte che alla fine li rendono contenti».

 

«Ha proposto agli adolescenti la rappresentazione dell’omosessuale condannato all’infelicità, aprendo la via alle teorie riparative, ovvero a pratiche che intendono curare l’omosessualità», spiega Barbara Bassani, presidente di Arcigay, che ha ascoltato a posteriori la lezione.

La ruggine tra Arcigay e il vescovo va avanti da tempo, a partire dal tentativo del vescovo di negare la piazza del Carmine alla lettura di fiabe etichettate come “gender” durante Giocanda dopo anni di letture delle stesse sui gradini del Duomo senza nessun veto da parte della curia retta dal suo predecessore e si era aggravata con l’incontro di preghiera (non autorizzato dal vescovo, ndr) “riparativa” dopo il gay pride.

«Dal suo insediamento il vescovo si è adoperato per proporre cure per gli omosessuali, ha chiarito che le persone Lgbti sono disordinate, devono essere corrette. La nostra comunità, che accoglie anche molte persone credenti, è stanca – afferma Bassani -. Le percentuali altissime di suicidi tra gli adolescenti Lgbti (lesbiche, gay, bisex, transessuali, intersessuali) sono un allarme sociale: per questi ragazzi oggi siamo costretti a censurare chi, da una posizione di potere, vuole aizzare la fiamma dell’odio omotransfobico. Le parole del vescovo, massimo rappresentante della chiesa pavese, sono come pietre scagliate contro adolescentisenza che ci fosse qualcuno che potesse proporre un messaggio di inclusione. Come si può parlare davanti a 100 adolescenti, senza aver cura del fatto che tra questi ci possano essere ragazzi e ragazze che stanno vivendo anni complessi, spesso dolorosi, per l’accettazione del proprio orientamento e l’amore per se stessi? Da Arcigay Pavia solidarietà ai ragazzi e alle ragazze dell’Ipsia costretti durante un’attività obbligatoria in orario scolastico a sentire parole d’odio. Voglio dire loro che la nostra società sa essere inclusiva, aperta, plurale, sa dare spazio a ciascuno e accogliere tutti, senza imporre un giudizio dall’alto. Siamo pronti a incontrare gli studenti per spiegare che l’omosessualità non è contro natura, non è un disordine ma è un orientamento umano al pari degli altri, e non, come dice il vescovo, una tendenza da correggere». Il vescovo ha preferito non replicare.
Errata corrige. Inizialmente avevamo scritto “disordinato rispetto all’opera sua”, inteso “sua” come di dio. Tuttavia riascoltando l’audio è corretta l’interpretazione di Arcigay: il vescovo ha detto, testualmente, “disordinato rispetto all’ordine della natura”

 

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di Anna Ghezzi

 

 

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