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Comunicato stampa 01 OTTOBRE 2021

Comunicato stampa

 

Pavia. La maggioranza in Consiglio comunale approva la mozione Chiesa (Fratelli d’Italia), basata su fake-news e linguaggio d’odio contro la minoranza LGBTI+. L’opposizione abbandona l’aula. Arcuri (Forza Italia): <<Io non ci sto: la mozione contiene falsità>>.
Coming-Aut: <<Rabbia e imbarazzo. Approvano fake-news ridicolizzando il Consiglio comunale, nell’assoluto disprezzo delle cittadine e dei cittadini LGBTI+>>.

Pavia, 1 ottobre 2021. Nella notte fra il 30 settembre e il 1° ottobre, a Palazzo Mezzabarba, nella sala semivuota del Consiglio comunale, la maggioranza ha discusso e approvato in solitudine le fake news contenute nella mozione presentata dalla consigliera di Fratelli d’Italia Paola Chiesa, che esprime contrarietà al ddl Zan con argomentazioni false e utilizzando espressioni d’odio contro la minoranza LGBTI+.
La discussione non era prevista ma, attraverso un patetico siparietto tra il consigliere Fraschini, il presidente Niutta e la consigliera Chiesa, è stata approvata l’inversione dell’ordine dei lavori e la mozione, chiusa da mesi nei cassetti, è diventa improvvisamente prioritaria nell’agenda politica pavese.
Tutte le consigliere e i consiglieri di opposizione hanno abbandonato l’aula per protesta.
La consigliera Chiesa, presentando il testo, ha discettato intorno all’utero in affitto (ovvero la gestazione per altri), che non ha nessuna attinenza con il disegno di legge: il ddl Zan infatti non interviene in alcun modo sul tema della gestazione per altri. O la consigliera non ha letto il ddl Zan, o utilizza argomentazioni strumentali. O entrambe le cose.
Nel corso del dibattito, dalla maggioranza si è alzata la voce contraria del consigliere Arcuri di Forza Italia: <<Ho studiato con molta attenzione il ddl Zan – ha dichiarato – e non ci sto: questa mozione contiene inesattezze e falsità>>.
Coming-Aut, quando la mozione era stata depositata, aveva chiesto al presidente del Consiglio comunale Niutta di poter prendere parola in sede di discussione, per ristabilire dei dati di verità e restituire a tutto il Consiglio il punto di vista e la voce della comunità LGBTI+ del territorio. Niutta non ha mai risposto alla richiesta, limitandosi a far sapere tramite i giornali che non avrebbe mai concesso il diritto di parola alle persone lesbiche, gay, bisessuali e trans+ di Pavia.
Lo scorso 13 luglio, la manifestazione “Rumore rumore”, aveva unito in piazza Vittoria persone LGBTI+ e persone con disabilità in difesa del ddl Zan e contro la mozione Chiesa: si rivendicava l’urgenza di misure di contrasto all’odio omo-lesbo-bi-transfobico, misogino e abilista e si chiedeva a tutto il Consiglio comunale di respingere un testo basato su fake news e su espressioni tipiche delle narrazioni d’odio, quali “indottrinamento gender” e “propaganda LGBT”. Ieri notte, il Consiglio ha invece approvato il testo.

Davide Podavini, presidente di Coming-Aut LGBTI+ Community Center, dichiara: <<Un’inquietante coincidenza: il 30 settembre 2014 il Consiglio comunale approvava la mozione per la trascrizione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso celebrati all’estero. Il 30 settembre 2021, esattamente sette anni dopo, il Consiglio approva un testo intriso d’odio contro le persone LGBTI+. Un pericoloso viaggio all’indietro, una sceneggiata antistorica, un’allarmante involuzione.
La notizia, appresa ieri a tarda notte, mentre la comunità LGBTI+ pavese affollava la nostra tradizionale serata comunitaria del giovedì, ha suscitato rabbia e imbarazzo.
La rabbia per non essere stati ascoltati, quando da mesi abbiamo messo in guardia sull’uso distorto del linguaggio, sulle falsità contenute nel testo, e ci siamo messi a disposizione per spiegare, per contrapporre elementi di verità a un discorso delirante. Il Consiglio comunale ha sempre aperto le porte alla voce dei cittadini e delle cittadine coinvolti dagli argomenti in discussione, ma il presidente Niutta ha deciso che le buone prassi valgono per tutti, eccetto che per le lesbiche, i gay, per le persone bisessuali e trans+. Un atto di disprezzo e arroganza politica contro una comunità di minoranza, un atto di censura che certifica l’inadeguatezza del presidente del Consiglio nell’esercizio di un ruolo così importante per l’Istituzione che presiede e per il suo funzionamento democratico.
L’imbarazzo nasce dal merito della mozione: le consigliere e i consiglieri di maggioranza hanno approvato un testo che contiene informazioni false, che rappresenta la condizione delle persone LGBTI+ come un’ideologia, negando la realtà umana, esistenziale e sociale, delle nostre vite.
Naturalmente questo atto di indirizzo che il Consiglio comunale ha rivolto al Parlamento non avrà alcuna rilevanza nel dibattito al Senato e si qualifica quindi per quello che è: una strumentalizzazione politica, inutile e ridicola, che alimenta l’odio contro la nostra minoranza, con lo scopo evidente di creare un diversivo, di coprire altri temi che imbarazzano la maggioranza. Maggioranza peraltro divisa, perché il consigliere Arcuri, che ringraziamo, nel suo intervento, non solo ha denunciato le falsità contenute nel testo ma ha anche stigmatizzato il giochetto politico sotteso all’inversione dell’ordine dei lavori, nella compiaciuta indifferenza dei piccoli manovratori Niutta, Fraschini e Chiesa. Un gioco ridicolo e imbarazzante, attuato ancora una volta strumentalizzando le nostre vite, un atto di disprezzo per tutte le persone LGBTI+ e con disabilità che chiedono tutele contro i drammatici fenomeni dell’abilismo e dell’omolesbobitransfobia>>.

 

Ufficio stampa
Coming-Aut LGBTI+ Community Center
Arcigay Pavia
info@coming-aut.it

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