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Coming Aut intervista i Sentinelli di Pavia

L3290125Avendo scoperto della nascita di questo nuovo gruppo che si batte anche per i diritti della comunità LGBT, abbiamo deciso di intervistare una loro portavoce, Patrizia, e farci un po’ raccontare la loro storia.

Chi sono i Sentinelli di Pavia e quando nascono?

I Sentinelli di Pavia nascono il 17 di marzo di quest’anno: sono il regalo che mi sono fatta per il mio onomastico. Si è trattato di un parto laborioso, dato che era la prima volta che organizzavo qualcosa in vita mia, ma con l’aiuto del grafico dei Sentinelli di Milano ce l’ho fatta!

Parlaci un po’ del movimento dei Sentinelli.

Tutto ha inizio il 5 ottobre 2014, quando le Sentinelle in piedi fanno la loro prima manifestazione in varie piazze d’Italia, tra cui Pavia e Milano. A Milano tre amici, Luca Paladini, Luca Caputa Curcio e Laura Di Donato, decidono di dar vita a un movimento che sia l’esatto contrario delle Sentinelle in piedi, quindi che sia laico, antifascista e antiomofobo, nonché spiritoso e colorato. I Sentinelli sono gay friendly per definizione, ma ne fanno parte anche etero e single, come si vede nel logo: c’è una single (rossa), una coppia etero (arancione), un single (giallo), una coppia femminile (verde), una maschile (azzurro), un single (viola) e un’altra single (indaco). Il programma è molto semplice: difesa dei diritti civili. Quindi siamo per la difesa della legge 194, per il registro delle coppie di fatto, perché anche i gay e le lesbiche abbiano il matrimonio, l’adozione, la pensione di reversibilità e tutti i diritti che hanno gli etero, per il testamento biologico e magari ci mettiamo anche l’eutanasia e la legalizzazione delle droghe leggere. In pratica, il programma dei radicali: infatti Emma Bonino è tra le principali figure che ci hanno ispirato. Siamo aperti a tutti, esclusi fascisti, razzisti, integralisti di qualsiasi religione, omofobi e antiabortisti; conosco dei moderati a cui piacciono molto i Sentinelli. Siamo non violenti e “leggeri”, non seriosi e il più possibile inclusivi.

L3290031Perché avete deciso di aderire anche voi e fondare i Sentinelli a Pavia?

Perché noi, i tre fondatori (cioè io, Pierino Sacchi e Stefano Zanaletti, che è il nostro editor), ci siamo innamorati dei Sentinelli di Milano, che avevamo conosciuto su Facebook e poi di persona a Milano. La loro ci sembrava un’iniziativa interessante e intelligente, che a Pavia poteva essere una bella novità per portare avanti istanze civili in modo civile e allegro, oltre i confini di partiti e movimenti politici organizzati, nella più totale libertà. Nei Sentinelli non sono previste tessere o statuti di partito: aderire non costa niente, basta cliccare “Mi piace” sulla nostra pagina.

Cosa è stato organizzato fino ad ora?

A Pavia non abbiamo ancora organizzato nulla perché siamo appena nati. Finora ci siamo appoggiati ai Sentinelli di Milano, che hanno organizzato il raduno di gennaio contro il convegno omofobo organizzato da Regione Lombardia, durante il quale Maroni li definì “quattro pirla” (erano molti di più, in realtà). In omaggio a questa definizione, i Sentinelli hanno organizzato il Pirlotondo di febbraio, che è stato un vero successo. L’ultimo incontro è stato sabato scorso, contro il presidio di Forza Nuova che proponeva di bruciare i libri “di propaganda omosessualista” (che erano in realtà innocui libri per bambini come “Piccolo uovo”): ognuno di noi ha portato un libro di autore omosessuale e ne ha letto un brano.

Quali sono i progetti che avete in serbo per il futuro?

I Sentinelli di Pavia parteciperanno attivamente all’organizzazione del primo Pride pavese. Sarebbe bello riproporre un film che tutti abbiamo adorato e che a Pavia ha avuto un gran successo, “Pride”, per i pochi che non l’hanno visto e i molti che vogliono rivederlo. Abbiamo già invitato tutti i Sentinelli (oltre a quelli di Milano, ci sono quelli di Brescia, Bergamo, Sondrio e Piacenza) e speriamo che rispondano all’invito.

Qual è la vostra carta vincente?

Sicuramente la simpatia e il fatto di non avere un’appartenenza politica rigida. Inoltre, non chiediamo niente a chi partecipa alle nostre iniziative: né soldi, né referenze. Certo, è fondamentale essere su Facebook, perché i Sentinelli sono nati e cresciuti su Facebook. Questo ci permette di sviluppare iniziative importanti anche con un solo giorno di preavviso, come è avvenuto in occasione dell’ultimo presidio. Spesso ci si conosce prima su Facebook che di persona, ma è molto divertente e non si resta mai delusi!

Il prossimo appuntamento cui parteciperete?

Il prossimo appuntamento è già il 12 aprile a Milano, al Parco Sempione, per contrastare il solito, mesto raduno delle Sentinelle in piedi. Non so cosa si inventeranno i milanesi, ma ci sarà da divertirsi come sempre, magari con i nostri amici pastafariani che hanno previsto una spaghettata in piedi per le 15.30. Si canta e si balla, di solito. Siete tutti invitati, naturalmente!

Insomma, l’avete capito: essere Sentinelli è bellissimo, non costa niente, permette di conoscere tante persone simpatiche e di promuovere i diritti civili, che in Italia sono da sempre trascurati. Andate a vedere la nostra pagina Facebook per aggiornarvi sulle nostre iniziative: scoprirete che impegno e divertimento non sono affatto incompatibili!

Ringraziamo i Sentinelli di Pavia per questa intervista, e vi invitiamo a dare un’occhiata alla loro pagina Facebook per adesioni o anche solo per curiosare!

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