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Il sindaco chiude i corsi contro il bullismo lgbt+. Coming-Aut: “Il progetto va avanti, atto discriminatorio”

La manifestazione a favore dei corsi contro la discriminazione nelle scuole di sabato 22 ottobre a Pavia.

Pavia. Si è svolto ieri, giovedì 27 ottobre, l’incontro convocato dal Sindaco di Pavia, Fabrizio Fracassi, fra le forze di maggioranza e le associazioni dello Sportello Antidiscriminazioni. Unico punto all’ordine del giorno, la sospensione dei progetti contro il bullismo promossi dalle Associazioni e dall’Assessorato pari opportunità.

Le consigliere e i consiglieri di maggioranza hanno disertato la seduta: sono risultati presenti soltanto il Presidente del Consiglio comunale, Niutta (FdI), le consigliere della Lega Marchetti e Comini, e la capogruppo di Fratelli d’Italia e neodeputata Paola Chiesa.

I rappresentanti di maggioranza, nonostante le ripetute richieste delle associazioni di spiegare, nel merito del progetto, quali problematiche sono state riscontrate, non hanno saputo rispondere. All’esito dell’incontro, molto teso, il Sindaco ha dichiarato che comunicherà quando e con quale atto intende chiudere il progetto.

Tutte le associazioni hanno ribadito che tale atto è discriminatorio e che tale decisione non solo è inaccettabile, ma apre una frattura profonda all’interno del tavolo antidiscriminazioni, tra chi il tavolo lo presiede (l’assessorato) e chi lo organizza (le associazioni).

Davide Podavini, Presidente di Coming-Aut Pavia, dichiara:  “Non è stato solo un incontro inutile, ma anche avvilente: la maggioranza si è presentata decimata e di fatto ha demandato al consigliere Niutta il compito di difendere la posizione discriminatoria espressa dai partiti che sostengono la giunta. Le parole delle associazioni non sono state ascoltate ed anzi, gli interventi dei rappresentanti delle associazioni sono stati interrotti di continuo da esternazioni provocatorie e offensive del presidente del consiglio comunale”

“La sospensione, o cancellazione – su questo il sindaco ha espresso parole confuse – resta immotivata e incomprensibile”, aggiunge, “attendiamo che la decisione venga formalizzata: un atto discriminatorio che provvederemo a segnalare all’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni. Nel frattempo, come associazioni, continueremo il progetto: abbiamo diverse richieste di intervento nelle scuole, che, data la confusione generata dall’amministrazione comunale, si stanno rivolgendo direttamente a noi per attivare i corsi nelle classi”.

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