Domani, lunedì 20 novembre, si celebra il Transgender Day of Remembrance, la Giornata mondiale in ricordo delle persone trans che hanno perso la vita a causa della violenza transfobica.
Per l’occasione Coming-Aut ha organizzato un importante momento di confronto, giovedì 23 novembre alle 18.30 in Aula ’400 (Università degli Studi di Pavia, Piazza Leonardo da Vinci 6, Pavia), dal titolo “Mia madre è trans. Racconti e sfide di genitorialità”.
Alle 22 dello stesso giorno poi, presso il Caffè Teatro di Pavia in Corso Strada Nuova 75 si terrà un momento di commemorazione pubblica delle vittime con un candlelight.
Cecilia Bettini, responsabile per Coming-Aut dello sportello trans e operatrice di prima accoglienza dichiara: “Anche quest’anno ci prendiamo un momento per riflettere insieme sulla piaga dell’odio vile del pregiudizio e della violenza transfobica. Lo faremo ricordando e onorando le vite preziose delle tantissime persone trans cancellate da chi odia e da coloro che, nei discorsi pubblici, armano la mano di persone violente contro vittime inermi. Anche quest’anno i dati disponibili sono allarmanti, si stima che le persone uccise in tutto il mondo siano quasi 400. Anche a Pavia l’attenzione sul tema deve essere mantenuta alta perché quello della discriminazione e della violenza transfobica è un fenomeno che ci riguarda. Sempre più persone trans o che si stanno interrogando sulla loro identità di genere si rivolgono ai nostri sportelli in cerca di spazi sicuri e di tutele”.
“Abbiamo organizzato proprio un evento sulla genitorialità trans”, aggiunge Bettini, “perché questa stagione politica non è assolutamente favorevole alle battaglie per i diritti civili. Le nostre genitorialità sono state tra i primi bersagli delle azioni del nuovo governo.
Parleranno persone che sono diventate genitori prima, durante o dopo aver intrapreso un percorso di affermazione di genere, sottolineando, con le loro esperienze dirette, emozioni, gioie, difficoltà e ostacoli di un percorso che va sostenuto e valorizzato. Il contrasto a ogni forma di violenza vede la nostra associazione in prima linea per la promozione di una cultura di accoglienza, rispetto, democrazia e pace che sia davvero tale per tutt* noi”.